C’è chi costruisce per collezionare, chi per esporre, e poi c’è chi costruisce per preservare la memoria. Marco Ferri (Marcosaki LEt’ s GO ) è uno di questi.
Ci siamo conosciuti a Cremona&Bricks 2025, dove esponeva le sue creazioni, e siamo subito rimasti colpiti da come, attraverso le sue parole, traspaia un autentico amore per gli anni d’oro del LEGO® vintage, fatto di passione, ricordi e attenzione autentica alla costruzione e allo spirito dell’epoca.
Vi raccontiamo la sua passione in questa intervista, tra mattoncini, ricordi ed emozioni che profumano di autentico LEGO® vintage. Buona lettura!
Ciao Marco, è bastato scambiare due parole con te per capire che sei un vero purista dello stile LEGO® vintage, tanto da aver creato l’hashtag #reallego. Cosa rappresenta per te questa parola e cosa vuoi comunicare con questo termine?
Ciao Carlo, faccio una doverosa premessa.. Sono rientrato nel mondo LEGO® nel 2005… all’epoca era tutto veramente diverso. Parlavo di LEGO® con appassionati di vintage, ed era una cosa ovvia, naturale. Con il passare degli anni è iniziata quella che possiamo chiamare la “moda” del LEGO®, con tutti i suoi lati positivi e negativi.
Tante persone, poi denominate AFOL, conoscevano LEGO® perché ci avevano giocato da piccoli; altri invece no. È proprio con questi ultimi che, sempre in modo ironico e anche con toni un po’ coloriti, mi è capitato spesso di parlare, chiarendo che loro erano lì “grazie” a quei semplici mattoncini.
Da lì nacque l’hashtag #reallego.
Successivamente, quasi in modo fiabesco, provai a immaginare cosa avrei fatto se fossi stato ai vertici di LEGO® all’inizio degli anni ’90: avrei fatto esattamente quello che faccio adesso con alcune delle mie MOC.
Aggiungo pochissime parti nuove (tre o quattro al massimo) e giusto due o tre colori “nuovi”… Scrivo “nuovi” tra virgolette perché tanti non sanno che un colore ormai stra-usato come il TAN, in realtà esiste dal 1982 (basta pensare alle palette di Fabuland!). Tutto questo per rendere ancora più “reali” le mie creazioni, mantenendo ovviamente il puro style Vintage.
Che sensazioni ti dà costruire solo con pezzi vintage? È un fatto tecnico, estetico… oppure c’è un legame emotivo, magari con l’infanzia?
È una sensazione che mi lega direttamente all’infanzia, quando avevo a disposizione giusto quattro o cinque set. Poi, in realtà, il “poter” – anzi, il volere – usare solo parti vintage è diventato uno stimolo ulteriore: migliorare i set iconici degli anni ’80.
Se chiudi gli occhi e pensi ai tuoi primi momenti con i mattoncini LEGO®, che ricordi ti vengono in mente?
Solo ricordi belli… Ripenso a quando mia nonna paterna mi regalò i miei primi due set LEGO®: era il 1979. Da lì poi arrivarono il Treno a batterie n. 7720 del 1980 e la Stazione dei Pompieri n. 6382 del 1981. Mi sembra ancora di sentire l’odore dei mattoncini appena aperta la scatola!
Ricrei anche scenari tratti da poster e pubblicità LEGO® degli anni ’80. È una cosa affascinante e inusuale: com’è nata l’idea di trasformare quelle immagini in diorami reali?
L’idea mi è venuta nel 2021, parlando con il mio amico e grande appassionato di vintage Andrea Montuori di quanto fossero belle le pubblicità cartacee degli anni ‘80.
Da lì ho iniziato a comprarne diverse, soprattutto da paesi come la Germania e l’Olanda… e poco dopo ho cominciato anche a ricrearle.
Non nego la felicità che ho provato nel vederle esposte e nel sentire il calore dei visitatori quando, guardandole, esclamavano la mitica frase: “Questo ce l’avevo anch’io!”
La raffineria Exxon Cremona&Bricks 2025 è un’opera ricca di dettagli, che colpisce per coerenza stilistica vintage e quantità di mezzi.
C’è stato un momento, durante la costruzione della raffineria, in cui ti sei sentito bambino di nuovo? Un dettaglio, un mattoncino o una scena che ti ha riportato indietro nel tempo?
Quest’ultima è forse la più “seria” tra le mie MOC, perché ho davvero messo in gioco l’esperienza che ho vissuto con il mio lavoro… Ma sì, in realtà, mentre posizionavo il tracciato dei treni e progettavo l’ingresso dei camion, mi sono divertito come un bambino a girare e fare manovre per ore! LEGO® fa tornare bambini… e forse, con me, se n’è anche un po’ approfittata.
Se dovessi scegliere tre set LEGO® vintage che rappresentano più di tutti la tua passione per questo stile, quali sarebbero e perché?
Il set LEGO® 7740 del 1980, il bellissimo e iconico treno passeggeri 12 volt, il sogno di tanti bambini della mia età (e non solo). Il set LEGO® 6393 del 1987, il bar ristoro dei camionisti, esclusivo per il mercato americano. Ed infine il set LEGO® 6653 del 1982… un furgoncino che racchiude tutta l’essenza del LEGO® vintage.
Stai lavorando a qualcosa di nuovo? Puoi dirci qualcosa?
Nei prossimi mesi sicuramente mi dedicherò a migliorare la MOC Exxon, soprattutto per renderla più trasportabile. Sono quei piccoli accorgimenti che, come spesso mi accade, ti fanno risparmiare ore di fatica (e non solo).
Inoltre voglio continuare a costruire quello che diventerà il mio diorama casalingo: un plastico ferroviario con più treni in movimento e varie aree, tra zone merci e zone passeggeri.
Abbiamo visto che ti diletti anche con qualche fotografia. Come è nata questa idea?
Eh, guarda, tutto molto alla buona… Volevamo portare qualcosa di diverso oltre ai diorami, qualcosa che raccontasse in maniera diversa il piccolo mondo LEGO®, sempre usando mattoncini e personaggi vintage.
Una foto l’ho fatta io, l’altra l’ha scattata la mia ragazza Laura, che ha anche realizzato gli sfondi. Mi fa piacere citarla, perché è anche grazie a lei se queste foto riescono a trasmettere così bene quella magia che si respirava da piccoli.
Parlare con Marco è stato come fare un viaggio indietro nel tempo, in quell’epoca in cui bastavano pochi mattoncini colorati per costruire interi mondi.
La sua passione sincera per il LEGO® vintage, il suo amore per i dettagli e il desiderio di preservare la memoria di quegli anni straordinari sono qualcosa che si respira in ogni sua creazione.
Lo ringraziamo di cuore per aver condiviso con noi i suoi ricordi, i suoi sogni e la sua visione.
E mentre i mattoncini si incastrano, uno dopo l’altro, anche noi torniamo per un attimo bambini, ricordandoci che, dopotutto, certi giochi non smettono mai davvero di far parte di noi.
Grazie Marco, e… alla prossima costruzione!