Ci sono incontri che lasciano il segno. Uno di questi è avvenuto in occasione del MEI di Verona, dove abbiamo avuto il piacere di conoscere Stefano Mapelli, in arte Stebrick®, e il suo straordinario team. Fin dal primo sguardo alle loro creazioni, siamo rimasti sbalorditi: tecnica impeccabile, dettagli mozzafiato e una visione creativa fuori dal comune.
Stebrick® è molto più di un semplice costruttore LEGO®: è un vero e proprio architetto del sogno, che insieme al suo team trasforma i mattoncini in arte. Ogni progetto è un’opera d’ingegno, personalizzata, unica, pensata per colpire l’immaginazione di chi la osserva. Dalla Cattedrale di Notre Dame alla nuova The Wizard’s Black Tower, ogni creazione trasmette passione, competenza e una cura maniacale per i dettagli.
Ma non si tratta solo di costruzioni: Stebrick® propone anche consulenze su misura, noleggio di opere preassemblate, assistenza post-vendita e progetti custom on-demand, offrendo soluzioni di altissima qualità a collezionisti, aziende ed eventi.
Quello che più ci ha colpiti è stato il calore umano, la disponibilità e l’entusiasmo con cui ci hanno raccontato il loro lavoro. Dietro ogni creazione, c’è una storia da raccontare, un sogno che prende vita.
Il loro stand al MEI di Verona era molto più di un semplice spazio espositivo: sembrava una piccola mostra. Un vero e proprio percorso immersivo, che permetteva ai visitatori di osservare le opere da diverse angolazioni, cogliendone ogni dettaglio e scoprendone la complessità architettonica. Un’esperienza che ha lasciato il segno.
Ed è proprio per questo che siamo felici di condividere con voi questa intervista esclusiva a Stefano Mapelli, in cui ci racconta il dietro le quinte del mondo Stebrick®, le sue ispirazioni, i progetti futuri e molto altro.
1. Da appassionato a professionista: com’è nato il progetto Stebrick e cosa ti ha spinto a trasformare la tua passione in un vero e proprio brand creativo?
La mia passione per LEGO® nasce da bambino, come per molti. I miei genitori me ne regalavano per i compleanni e a Natale. Poi è arrivata la classica “Dark Age”, e per molti anni ho lavorato nel mondo della musica, come musicista e direttore artistico. Ma nel 2010 ho riscoperto LEGO®, grazie al software LEGO® Digital Designer, e ho cominciato a progettare digitalmente solo per divertimento. Il primo esperimento fu il French Palace, che pubblicai online… e con mia sorpresa ebbe un gran successo. Così è nato il marchio Stebrick, inizialmente solo come logo. Ma è stato nel 2020, durante la pandemia, che ho deciso di fare il grande salto: ho fondato Stebrick come azienda vera e propria, lasciando definitivamente il mondo della musica. Da quel momento è diventato il mio lavoro a tempo pieno.
2. Le tue creazioni sono imponenti e architettonicamente molto complesse. Qual è il processo creativo che segui per sviluppare un nuovo modello?
Il processo è molto articolato ma ormai ben rodato. Tutto inizia da una suggestione visiva o architettonica che mi ispira. Dopo una fase di studio approfondito — fotografie, mappe, proporzioni — passo al digitale, con software professionali di modellazione LEGO®. Da lì inizia la sfida: trasformare un’idea in un modello costruibile, che sia realistico, stabile e bello da montare. Niente adesivi, solo stampa diretta sui mattoncini. Usiamo la tecnica dei macroblocchi per rendere il montaggio più intuitivo e per facilitare anche il trasporto e l’esposizione. L’obiettivo è sempre uno: offrire un’esperienza costruttiva completa, coinvolgente e appagante.
3. Alcune delle tue opere, come la Notre Dame de Paris o The Seven Rings, superano anche i 100.000 pezzi! Quali sono le sfide principali nella progettazione e costruzione di modelli così mastodontici?
Le sfide sono molteplici. La prima è tecnica: progettare strutture stabili ma modulari, perché devono essere trasportabili ed esposte. La seconda è logistica: reperire centinaia di migliaia di pezzi LEGO® originali non è affatto semplice. La terza è psicologica: serve pazienza e una visione chiara per lavorare mesi su un singolo progetto. Con The Seven Rings (la mia versione di Minas Tirith), parliamo di più di 100.000 pezzi su una base di oltre 2,3 metri. Realizzare le istruzioni, dividere tutto in blocchi gestibili, renderlo comprensibile a tutti per un’esperienza costruttiva unica… è una vera impresa.
4. Tra tutte le tue opere, ce n’è una a cui sei particolarmente legato? Se sì, per quale motivo?
Probabilmente Notre Dame de Paris. L’ho progettata proprio durante il primo lockdown, nei mesi più incerti della pandemia. Quel modello ha segnato il passaggio da hobby ad azienda. È stato anche un modo per rendere omaggio a un simbolo dell’umanità, che proprio in quel periodo era ancora sotto shock per l’incendio. Vederla realizzata, esposta, costruita da persone in tutto il mondo, è stato molto emozionante.
5. Tra le creazioni che abbiamo avuto modo di ammirare al MEI, ci hanno colpito in particolare le tue ultime opere ispirate all’antico Egitto. Cosa ti ha spinto a esplorare questa tematica?
L’Antico Egitto ha un fascino senza tempo. È ricco di simboli, misteri, proporzioni perfette. Volevo creare una linea tematica diversa da tutto il resto: non solo modelli, ma esperienze immersive. Con il Tempio di Horus e il Kiosk of Philae, è nata ufficialmente la Egypt Line di Stebrick. Ogni modello è pensato per trasportare chi lo costruisce in un’altra epoca, come un viaggio spirituale dentro la storia. E questo è solo l’inizio.
6.Hai mai pensato di inserire minifigure nei tuoi set? Magari integrandole all’interno quando sono in scala, oppure come elemento espositivo esterno, in stile LEGO®Icons, con un piccolo display e una targhetta?
Per tutti i nostri modelli limited edition — cioè quelli che includono sia i mattoncini LEGO® originali che le istruzioni stampate — prevediamo una targa personalizzata, stampata in UV, che valorizza l’opera come un vero pezzo da collezione. Per quanto riguarda le minifigure, preferiamo non includerle nei set per motivi legati al copyright e per lasciare ai singoli la libertà di integrare direttamente quelle che più piacciono loro, magari creando scene personalizzate in base alla propria fantasia.
Grazie Stefano per averci aperto le porte del tuo universo creativo, fatto di passione, visione e una dose infinita di talento. Il lavoro tuo e del team Stebrick® è una testimonianza concreta di come i mattoncini LEGO® possano diventare strumenti di arte, cultura e meraviglia.
Continueremo a seguirvi con entusiasmo e non vediamo l’ora di scoprire le vostre prossime meraviglie. Alla prossima costruzione… da sogno!